Sulle Vie dell’alto casertano: natura e prodotti della terra

Sulle Vie dell’alto casertano è un itinerario che vi porterà tra borghi e città di grande fascino e profonda tradizione enogastronomica. Resterete stupiti  dalla bellezza di un territorio che conserva tracce storiche, culturali, architettoniche e naturalistiche senza eguali. Assaporerete prodotti di qualità eccelsa.

Tra i luoghi più belli e suggestivi vi suggeriamo:

Fontegreca

piccolo borgo situato alle pendici del massiccio del Matese, dove esiste un vero e proprio dono della Natura. E’ il Bosco degli Zappini noto anche come “Cipresseta di Fontegreca“. Un bosco tra i più estesi e antichi d’Italia costituito essenzialmente da cipressi. Dal Santuario della Madonna dei Cipressi, nei pressi del borgo di Fontegreca, c’è un sentiero che percorre la vallata del fiume Sava. Un sentiero che, tra specchi d’acqua di cristallina trasparenza in cui è possibile bagnarsi, regala scorci di conturbante bellezza. Il visitatore resta incantato e affascinato dalla singolarità di questa perla incastonata ai piedi del Matese. Ad uno sguardo attento si sveleranno  poiane, volpi, faine, trote e, gamberi di fiume. Mentre nell’aria si spande il profumo del carpino bianco e della roverella.

Caiazzo

città antichissima adagiata su una collinetta tra la media e bassa valle del fiume Volturno, è nota per una miriadi di eventi storici. Nei pressi della città sarebbe avvenuto il famoso incontro tra Garibaldi e  Vittorio Emanuelle II di Savoia. Le sue colline, fanno da cornice alla sua ricca architettura religiosa. Tante le chiese e le basiliche presenti, con l’imponente Palazzo Mazziotti del ‘400 e il Castello longobardo,  culla del vino Pallagrello.  Questo vino era già noto ai Romani per produrre il Falerno, la cui storia è strettamente intrecciata con i Borbone a tal punto da essere definito il vino dei Borbone. Le colline di Caiazzo, infatti, producevano la più pregiata uva del Regno tra la cosiddetta “Vigna del Ventaglio” fatta piantare a S.Leucio. Visitare questa splendida città e bere un bicchiere del pregevole Pallagrello, accompagnato con i genuini prodotti di questa terra, è un’esperienza da fare assolutamente.

Ma le Vie dell’alto casertano hanno ancora tanti tesori da suggerirvi:

Roccamonfina

è un importante e delizioso centro che si trova all’interno dell’omonimo rilievo vulcanico in provincia di Caserta. Questo s’innalza a 1005 metri tra la media valle del Garigliano e i Moti Aurunci. Il territorio è ricco di antiche chiese e monumenti di grande valore artistico-spirituale. Ricordiamo il Santuario di Maria Santissima dei Lattani, il Convento di San Domenico, la Chiesa di Ognissanti e il Borgo medievale. Il territorio è inoltre caratterizzato dalla fitta presenza di castagneti. Di conseguenza Roccamonfina, si trasforma, in particolare in autunno, in un vero e proprio laboratorio del gusto. Famosissimi i suoi marron glaces, le marmellate, le zuppe e il pollo farcito alle castagne. Le castagne si vendono agli angoli delle strade o preparate in casa con una vecchia padella bucata. Vicino al fuoco di un camino, si illuminano odori e sapori le fredde sere d’inverno ascoltando racconti di boschi, gnomi e fate.

Alife 

è un’antica città sannitica della provincia di Caserta, posta alle estreme pendici del massiccio del Matese quasi al centro di un’ansa del fiume Volturno. Fin dall’antichità è stato un nodo stradale di grande importanza economica e strategica. Come una sorta di cerniera tra le varie città confinanti fino a divenire, nel Medioevo, sede di diocesi e contea. Poi, oltre all’anfiteatro sono stati ritrovati resti di strutture romane. E in località Conca d’Oro, rinvenute anche delle tombe con tracce di pittura parietale e scene riconducibili ai temi tipici della pittura sepolcrale italica e sannitica. Alife oggi, può vantare la produzione del migliore miele d’Italia, esportato in tutto il modo. Inoltre, sono noti per i loro benefici effetti anche i cosmetici a base di miele. L’oro prodotto dalle api, è stato premiato, per il gusto, l’odore, l’aspetto, la consistenza e il sapore, con il riconoscimento massimo ottenibile in Italia: le tre gocce d’oro.

Sant’Angelo d’Alife

è un piccolo e suggestivo comune della provincia di Caserta il cui toponimo è dovuto a un vero e proprio santuario rupestre. E’ collocato ai piedi della collina di Rupa Canina in un inghiottitoio carsico dedicato a S. Michele Arcangelo. Il centro storico presenta numerose testimonianze di architettura religiosa e civile. Con chiese e facciate adornati con stucchi e portali in pietra locale e siti archeologici (criptoportico) messi in luce da scavi recenti. Il vastissimo territorio, è caratterizzato, nella zona montuosa, da querceti, faggeti e boschi di latifoglie. La zona collinare e pianeggiante invece, sono ricche di alberi di ulivo. Infatti qui è fiorente la produzione di olio. E i Santangiolesi ne sono così orgogliosi, da dedicare una giornata in cui festeggiano gli ulivi e l’olio. Nei frantoi di Sant’Angelo d’Alife viene, ottenuto un gustosissimo olio extra vergine d’oliva, ricco di profumi e sapori, di anti ossidanti e di componenti dalle funzioni ipotensive e antinfiammatorie. Inoltre, l’olio viene ricavato con metodi che conservano inalterate tutte le proprietà nutrizionali.

 

Hai voglia di nuove avventure?

Prenota subito!